La cultura va online
Con la chiusura di musei e teatri e l’impossibilità di viaggiare, la tecnologia ci è venuta in aiuto, consentendo la visita di luoghi favolosi vicini e lontani… da casa nostra.
Secondo l’OCSE il settore culturale è quello più gravemente colpito dalla pandemia e purtroppo parliamo di milioni di attività e di operatori che si trovano in situazioni drammatiche. Ma senza cultura non si vive e quindi, per fortuna, moltissimi si sono ingegnati per consentire visite tecnologiche ed esperienze digitali che aiutano a colmare il senso di distanza e isolamento imposti da questa tragica contingenza sanitaria. Ecco allora qualche iniziativa fra le ormai moltissime che si moltiplicano in tutto il mondo.
Il 95% dei circa 95mila musei al mondo è chiuso e purtroppo un decimo rischia di non riaprire più, secondo un sondaggio Icom, il comitato internazionale dei musei. Ecco allora che nascono visite virtuali guidate, percorsi in semi-presenza con guide esperte in diretta fisicamente all’interno delle strutture e i visitatori collegati online, e addirittura percorsi totalmente virtuali con realtà aumentata.
L’occasione è molto ghiotta per visitare musei tradizionalmente sempre molto affollati, come gli Uffizi o il Louvre, o musei molto lontani, come quelli in Cina o in Australia. Oltre 3000 sono i musei presenti sulla piattaforma di Google Arts & Culture dove è possibile accedere alla Galleria degli Uffizi a Firenze, al Moma di New York e al Musée d’Orsay di Parigi. Molte altre gallerie e musei sono invece direttamente accessibili dal loro sito, come i Musei Vaticani di Roma e il Louvre di Parigi, che ha visto le visite virtuali quadruplicarsi fino a 400mila al giorno. Ma non è tutto! Alcune istituzioni offrono molto di più di una “banale” visita virtuale all’interno delle proprie sale: hanno realizzato specifici micro-siti che permettono di esplorare gruppi tematici di opere da vicino.
Per ora il viaggio rimane solo digitale ma può comunque essere un’occasione di arricchimento straordinaria che contribuisce a sostenere le tante istituzioni e fondazioni culturali del mondo.